Quattro membri della tribù Rguibat-lbihat decidono, dopo la loro visita a Smara, di tornare nei campi Tindouf
08/10/2012
Quattro membri della tribù Rguibat-Lbihat, fra i beneficiari dell'operazione di scambio di visite familiari, hanno deciso di installarsi definitivamente nella madre patria e di non tornare nei campi Tindouf.
Si tratta della signora Guebboula Attaki Bent Mohamed (43 anni), sua figlia Fatima El Ghali Bent Mohamed Salem Khatri (24 anni), Said Ould Mohamed Lamine Ould Mohamed Ould Al-mokhtar (23 anni) ed suo fratello Al-Mehdi (20 anni).
Erano arrivati a Smara il 19 settembre scorso, nel quadro del 17esimo viaggio dell'operazione di scambio di visite sorvegliata dall'alto commissariato ai profughi tra le province del sud ed i campi di Tindouf, nel sud algerino.
Operazione di scambio delle visite familiari e ritrovamento dei sahrawi con i loro parenti
In un'intervista con la MAP, Mohamed Salem ha espresso la sua gioia del suo ritrovamento con la famiglia a Smara ed il suo ''grande sollievo'' per avere posto fine al clavario subito per oltre tre decenni, che sottolineano avere preso questa decisione dopo avere constatato di visu l'aumento notevole che ha conosciuto la città di Smara ed il clima di sicurezza e di stabilità che regna nella madre patria.
''Tutti i Marocchini sahrawi sequestrati nei campi di Tindouf nutriscono la stessa speranza di tornare alla madre patria e fuggire le condizioni di vita crudeli, i cattivi trattamenti e l'insicurezza che vi prevalgono'', ha affidato il sig. Salem, uno dei dignitari delle tribù di Smara.
''La direzione del Polisario évertue da mantenere questo stato di dispersione familiare e di separazione tra i genitori ed i loro bambini'', si ha detto, che comunica che i suoi bambini che dovevano beneficiare di questa operazione di scambio di visite familiari sono stati convocati per condurre missioni militari negli accampamenti ''del Polisario'' per impedirgli di tornare alla loro madre patria.
Ha anche raccontato come la sua coniuge è stato rapito nel 1979 a Madchar Errbib e condotta verso Tindouf, come numerose altre persone, sotto la minaccia di liquidazione di tutti i membri della sua famiglia.
Da parte sua il sig. Mohamed Saleh Ould Sid Al-alem El Idrissi si è rallegrato delle notizie del ritorno dei suoi cugini, Said e Lmehdi, qualificandolo di ''nuova nascita''.
Le condizioni di vita nei campi sono ''indescrivibili tanto sono grandi le sofferenze psicologiche ed umane e le privazioni dei diritti dell'uomo più elementari che sopportano le popolazioni'', ha deplorato, sottolineando che i dirigenti del Polisario sfruttano queste sofferenze per fare durare il conflitto del Sahara ed arricchirsi deviando gli aiuti umanitari destinati ai sequestrati.
Il Sig. Mohamed Saleh, sceicco di una tribù sahrawi a Smara, ha espresso la speranza che la questione sarà regolata per liberare i Marocchini trattenuti contro il loro gradimento nei campi e salvarli dei tormenti dei campi di Tindouf, notando che l'iniziativa marocchina d'autonomia rimane la soluzione adeguata a questa vertenza artificiale che non ha fatto che peggiorare la situazione di un grande numero di famiglie disperse.
Fonti:
Il portale politico del Sahara occidentale:
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S.M. il re indirizza un discorso al 67esima sessione dell'assemblea generale dell'ONU
01/10/2012
Il Marocco proseguirà la sua cooperazione con il Minurso, sulla base del mandato che gli è stato assegnato senza modifica, né nella sua natura, né nel suo contenuto
Sua maestà il Re Mohammed VI, ha indirizzato venerdì un discorso al 67esima sessione dell'assemblea generale dell'ONU. Dopo avere evocato il ruolo e le missioni che spettano alle Nazioni Unite e fra cui il regno è destinatario, il discorso reale evoca la questione del Sahara.
Segnala a tale riguardo che ''il Marocco rimane impegnato e pronto a negoziare sulla base fin da regole stabilite e sovente ribadite dal consiglio di sicurezza, e partire dall'iniziativa d'autonomia che la Comunità internazionale considera come seria, realistica e credibile''.
Per quanto riguarda il Minurso, il Marocco ''proseguirà la sua cooperazione costruttiva con il Minurso, sulla base del mandato che gli è stato assegnato dal consiglio di sicurezza e che non subirà alcuna modifica, né nella sua natura, né nel suo contenuto''.
In ciò che segue il testo integrale del discorso reale di cui lettura è stata data da S.A.R il principe Moulay Rachid, che rappresenta il sovrano ai lavori di questa sessione:
''Elogio a Dio, preghiera e pace sul profeta, la sua famiglia ed i suoi compagni,
vorrei, innanzitutto, indirizzare le mie congratulazioni più calorose al signor Presidente, in occasione della sua adesione alla presidenza della presente sessione dell'assemblea generale delle Nazioni Unite.
È una prova della stima portata al vostro paese ed un riconoscimento dell'esperienza ricca diplomatica che è al vostro attivo. Tengo anche a salutare gli sforzi fatti dal vostro predecessore, Signor Nasser Al Nasser, come pure le realizzazioni che ha compiuto nel corso dell'anno passato. Mi rallegro anche per l'azione sostenuta che conduce sua Eccellenza Signor Ban Ki-moon, il segretario generale della nostra organizzazione, e della sua rapida reattività alle crisi.
Saluto, allo stesso titolo, le iniziative che prende per permettere alle Nazioni Unite di raccogliere le sfide crescenti che conosce il mondo.
Signor Presidente,
La realtà internazionale oggi è caratterizzata da cambiamenti così importanti come rapidi, la cui principale manifestazione è la persistenza della crisi economica mondiale, con le sue numerose ramificazioni e la moltiplicazione dei focolari di tensione, delle vertenze politiche e dei conflitti armati.
A queste costrizioni si aggiungono sfide globali così complesse che superano le frontiere e le possibilità degli stati. Sono in particolare le sfide dello sviluppo sostenibile, della tutela dell'ambiente, del rispetto dei diritti dell'uomo, dell'aumento del terrorismo internazionale e del crimine organizzato di ogni specie. Di fronte a queste trasformazioni ancora all'opera, dobbiamo, come Stati membri, mettere a disposizione delle Nazioni Unite i mezzi necessari per affrontare le sfide summenzionate. Occorrerà, a questo scopo, allargare gli orizzonti dell'organizzazione, rinnovare il suo modo d'azione, pur preservando i suoi principi ed i suoi obiettivi, perché possa affermarsi come attore che opera per una gestione politica efficiente, e come strumento di gestione economica equa.
Signor Presidente,
Il regno del Marocco fa la sua la vostra volontà di attribuire tutta l'importanza richiesta nel regolamento dei conflitti con i mezzi pacifici. Saluta la decisione di mettere la sessione attuale dell'assemblea generale sotto il tema del consolidamento di questo principio cardinale della carta delle Nazioni Unite.
La realizzazione della pace e della sicurezza internazionale resta consustanziale alla missione storica attribuita alle Nazioni Unite. Infatti, lo spiegamento di decine di migliaia di caschi blu in tutte le regioni del mondo per garantire la protezione dei civili e predisporree una piattaforma propizia al dialogo politico tra i protagonisti è la prova di ferro del ruolo vitale che cade alla nostra organizzazione in questo dominio.
Il regno del Marocco è fiero di essere fra i paesi che, molto presto, hanno contribuito alle operazioni di mantenimento della pace. Ha inviato, finora, più di 50.000 membri forze armate reali in varie regioni del mondo, al servizio degli obiettivi nobili delle Nazioni Unite. Il Marocco si farà molto di portare ancora e senza esitazione, il suo contributo alla gestione delle crisi, parallelamente allo sviluppo della diplomazia preventiva.
L'esperienza che le Nazioni Unite hanno accumulato nei paesi in preda a conflitti ha mostrato tutta l'importanza che c'è a garantire il passaggio ordinato e fluido della fase d'instaurazione della pace, a quella del suo consolidamento. È dunque imperativo di soddisfare le necessità insistenti di questa fase critica, sotto pena di vedere del paese, o tutta la regione interessata dal conflitto, affondare nuovamente nella violenza e la divisione.
Signor Presidente,
Il continente africano ha conosciuto, nel corso dell'anno passato, un grave deterioramento della situazione in alcune regioni, in particolare quella del Sahel e del Sahara, in seguito agli atti criminali, terroristici e secessionisti che minacciano ormai la loro stabilità.
La repubblica del Mali sorella è in presa con eventi che mettono nel pericolo la sua integrità territoriale, la sua unità nazionale e la sicurezza dei suoi territori. Nonostante gli sforzi sinceri che fanno gli stati della regione, cui il Marocco, come pure la Comunità economica degli stati dell'Africa dell'Ovest, il contributo delle Nazioni Unite rimane necessario per creare un consenso nazionale, che permette di superare la crisi politica e affrontare la spinta separatista nel Nord. Di qui l'imperativo di uno sforzo concentrato ed indipendente da parte della nostra organizzazione. A questo proposito, tengo a ribadire ai nostri fratelli del Mali l'impegno del Marocco da continuare a fornire loro aiuto e sostegno efficace per fare giungere il processo politico e garantire la preservazione della loro unità nazionale e l'integrità territoriale del loro paese.
Parallelamente, il regno del Marocco apprezza al loro valore giusto i progressi sensibili che sono stati registrati in varie regioni del continente africano, soprattutto in Costa d'Avorio e nella repubblica democratica del Congo, in attesa di aprire la via alla riconciliazione nazionale, e ad una pratica politica normale. Il Marocco ribadisce anche il suo impegno fermo da proseguire i programmi di cooperazione e di solidarietà con i paesi africani fratelli, secondo formule rinnovate ed efficienti di cooperazione Sud-Sud al servizio del cittadino africano. I cambiamenti che sono intervenuti nella regione araba traducono la volontà dei popoli interessati di costruire società democratiche dove i diritti dell'uomo sono rispettati ed i cittadini usufruiscono della parità delle opportunità e di una vita degna.
I popoli fratelli della Tunisia, della Libia, dell'Egitto e dello Yemen hanno inaugurato un'era nuova ed hanno superato tappe importanti sulla via della transizione democratica, nonostante un clima politico complesso ed agitato le cui costrizioni comandano che la Comunità internazionale porti sostegno ed assistenza a questi stati. Purtroppo, il popolo siriano continua, da parte sua, a pagare, ogni giorno, del suo sangue, il prezzo della libertà, nella speranza di un cambiamento democratico che permette a tutte le sue componenti di partecipare alle trasformazioni che auspica.
A partire dalla sua posizione di unico membro arabo del consiglio di sicurezza, il Marocco ha apportato un contributo sostanziale alla mobilizzazione di sostegno internazionale a favore delle iniziative e delle risoluzioni della lega araba. Chiama a sforzi concertati ed azioni ferme per portare il regime siriano a mettere un termine alla violenza, e condurre un'operazione di transizione politica che include tutte le sensibilità esistenti, risponde alle aspirazioni del popolo siriano e garantisce l'integrità territoriale e l'unità nazionale della Siria, come pure la stabilità della regione molto intera. Nello stesso tempo, occorre mobilitare le risorse finanziarie necessarie per soddisfare le necessità dei profughi negli stati della vicinanza, e mossi degli interni e ridurre le sofferenze e la tragedia sopportate da questo popolo fratello.
In questo contesto, il Marocco continua a testimoniare la sua solidarietà, fornendo prestazioni mediche quotidiane, sul campo, ai profughi siriani nel regno giordano fratello hachemita. Ma gli sviluppi accelerati che conosce la regione araba possono farci dimenticare la sfida fondamentale cronica soltanto costituisce il regolamento della questione palestinese.
Si noterà a questo proposito che il regno del Marocco chiama alla mobilizzazione del sostegno internazionale a favore dei passi intrapresi dall'autorità nazionale palestinese, in attesa di ottenere lo statuto di Stato non membro. Pertanto, lo considera però di quanto il negoziato è la via più indicata per il recupero dei diritti nazionali legittimi del popolo palestinese e per l'instaurazione di uno Stato palestinese indipendente, di uno solo che tiene, realizzabile a tutti i livelli e vive nella pace e la sicurezza ai lati di Israele.
Aspettiamo dunque dalla Comunità internazionale che cambia approccio per risolvere questa crisi rivedendo il suo modo d'intervento ed i suoi meccanismi d'azione, per riprendere i negoziati diretti non appena possibile, nelle migliori condizioni, con l'impegno ed il patrocinio delle potenze influenti.
Tuttavia, quest'obiettivo può essere raggiunto soltanto mettendo fine alla politica del fatto compiuto. A questo proposito, non abbiamo cessato di fustigare con forza il piano israeliano che mira a giudaizzare Gerusalemme-Est occupata, ad occultare l'identità spiritosa e civilizzazionale e modificare le sue caratteristiche architetturali e demografiche. Ribadiamo dunque che non ci puo essere pace senza Gerusalemme-est, come capitale dello Stato palestinese indipendente.
Signor Presidente,
Convinto dell'efficacia e dell'utilità dell'azione regionale comune, il regno del Marocco ha intrapreso iniziative e banco dei contatti bilaterali in previsione dell'operazionalizzazione dell'Unione maghrebina.Infatti, è persuaso della necessità strategica di questo raggruppamento regionale unificatore che risponde alle aspirazioni legittime dei nostri popoli fratelli e che è dettato dalle sfide securitarie ed in materia di sviluppo che si pongono ai nostri cinque stati. Per livellare gli ostacoli suscettibili di ostacolare la volontà di ridare corpo a quest'ambizione maghrebina, il regno del Marocco ha contribuito, con tutta la sincerità e la serietà necessaria, ai negoziati che mirano a trovare una soluzione politica, realistica e negoziata,per la vertenza regionale artificiale suscitata attorno al Sahara Marocchino, soluzione che garantisce la sovranità territoriale e l'unità nazionale del regno, e permette il raggruppamento delle famiglie ed il rispetto delle specificità della popolazione della regione.
Il Marocco rimane impegnato e pronto a negoziare sulla base fin da regole stabilite e sovente ribadite dal consiglio di sicurezza, e partire dall'iniziativa d'autonomia che la Comunità internazionale considera come seria, realistica e credibile. Come proseguirà la sua cooperazione costruttiva con il Minurso, sulla base del mandato che gli è stato assegnato dal consiglio di sicurezza e che non subirà alcuna modifica, né nella sua natura, né nel suo contenuto.
Non posso concludere questo discorso senza evocare la necessità di una lotta collettiva, coordinata ed efficace contro tutte le forme d'estremismo, di odio, e di xenofobia, e contro qualsiasi provocazione o danno alla fede ed alla sensibilità dell'altro, qualunque ne siano gli apparecchi mobili e le manifestazioni.
Di fronte all'aumento di questi fenomeni odiosi ed alle loro ripercussioni drammatiche, gli sforzi che spiega ogni Stato a livello nazionale, per fare faccia, deve integrarsi in una strategia internazionale coordinata, che tiene conto delle iniziative nobili che sono state lanciate, che mobilitano tutti gli organismi delle Nazioni Unite, e che si sostengono su impegni chiari e sulla regolazione e la disseminazione delle migliori pratiche nazionali e regionali in materia. Ci spetta a noi, Stati membri, fornire i mezzi necessari e ribadire la volontà politica di sostenere la nostra organizzazione e riformare le sue strutture ed i suoi mezzi d'intervento, in attesa di fare uno strumento efficace per la realizzazione della pace, la sicurezza e la cooperazione e garantire la diffusione necessaria dei valori di tolleranza e di coesistenza, al servizio dell'umanità molto intera.
''Wassalamou alaîkoum wa rahmatoullahi wa barakatouh''.
Fonti:
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Il consiglio participa all’undicisima sessione del consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite
12/09/2012
La Sig.ra Saadani Maouelainine ha fatto una presentazione sui diritti dell'uomo nei campi di Tindouf
In margine della XXI sessione del Consiglio dei diritti umani, presso la sede delle Nazioni Unite a Ginevra, il Consiglio reale consultivo per gli affari sahariani ha partecipato Lunedì, 17 settembre, corrente, ad una tavola rotonda sul tema dei diritti umani nella zona del conflitto.
Una nuova opportunità per informare sulla situazione drammatica che vivono i sahrawi trattenuti nei campi del fronte Polisario a Tindouf sul territorio algerino. Sig.ra Saadani Maouelainine rappresenta il Corcas a questa conferenza di dialogo interattivo ospitata dal 'Congresso del Mondo Musulmano' , con la partecipazione dell'''International OCAPROCE'' per il Marocco. In sua presentazione, la sig.ra Saadani deve dare una panoramica sulla situazione degradata dei diritti umani subiti dai sahrawi, che vengono sottoposti alla presa dell'esercito algerino e delle milizie armate del fronte Polisario.
Onorevole Saadani Maouelainin in una sessione del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite a Ginevra
Queste popolazioni sono completamente private, per più di 3 decenni dei loro diritti umani riconosciuti a livello internazionale, in particolare libertà di movimento, espressione ed Assemblea ed è una situazione preoccupante e pericolosa per l'Algeria, un paese ospitante, ha la responsabilità totale, come lei deve sopportare le conseguenze umane, sociali e di sicurezza per l'intera regione. Questa conferenza è un'occasione, anche, per rinnovare l'invito per la comunità internazionale, nel cuore del Consiglio ONU dei diritti dell'uomo, durante la sua corrente XXI sessione che ha avuto luogo dal 10 settembre al 28 ottobre 2012, per sollevare il blocco di cui sono soggetto gli abitanti dei Tindouf campi, per consentire il loro censimento, come ciò che avviene in tutti i paesi d'accoglienza dei rifugiati.
Un'azione di censimento che metterà fine a questa situazione d'eccezione algerino irricevibile e unica negli annali della storia dei rifugiati e l'alto commissariato per i rifugiati. Sig. ra Saadani deve richiamare nella sua dichiarazione, la prospettiva di un futuro migliore per i diritti umani che dovrebbe portare al raduno di sahraoui nella loro sola patria grazie al coraggioso ed ambizioso progetto che rappresenta l'autonomia allargata delle province del sud sotto la sovranità marocchina.
Oltre alla sig.ra Saadani Maouelainine, i partecipanti alla tavola rotonda sono: la principessa Micheline Makou Djouma Presidente dell'organizzazione OCAPROCE e la sua rappresentante alle Nazioni Unite a Ginevra, New York e Vienna,il professore Alferd Zyas, esperto indipendente per la promozione della democrazia e la giustizia alle Nazioni Unite, sig. Barrister Majid Tramboo ,rappresentante permanente dell'organizzazione''IHRAAM'',la sig.ra Farzana Ahmed, ministro degli affari sociali nel governo della regione di Jammu e Kashmir, in Pakistan, sig. Ishtiyaq Hameed, un membro del Congresso delle libertà del Kashmir 'APHC - tutte le parti Hurriyet conferenza' e sig. Altaf Hussain Wani, giurista e coordinatore internazionale presso KIIR in Kashmir.
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venerdì 4 maggio 2012
Il piano d'autonomia continua di
attirare un sostegno diplomatico internazionale (think-tank britannico)04/05/2012
Il piano d'autonomia, presentato dal Marocco per
regolare la questione del Sahara, continua di attirare un sostegno diplomatico
internazionale, ha sottolineato il think-tank prestigioso britannico The
Economist Intelligence Unit.
" Il piano d'autonomia proposto dal Marocco
continua di attirare un sostegno diplomatico'' , ha detto il think-thank nella
sua relazione del mese d'aprile sul Marocco.
Il Consiglio di sicurezza
Il gruppo di riflessione ricorda, in questo
contesto, il forte sostegno portato a questo piano dalle più grandi potenze
mondiali, in particolare gli Stati Uniti e la Francia.
Il capo della diplomazia francese infatti aveva
sottolineato, all'occasione di una visita ufficiale al Marocco, soltanto ''
pensiamo sempre che il piano d'autonomia marocchino, che è oggi la sola proposta
realistica sulla tavola, costituisce la base seria e credibile di una
soluzione''.
D'altra parte, ''The
Economist Intelligence Unit'' ha messo in rilievo il sostegno inequivocabile
portato dagli Stati Uniti alla proposta marocchina.
Il segretario di Stato, la signora Hillary Clinton, ha
recentemente sottolineato che il piano marocchino '' è serio, realistico e
credibile" , ha detto il think-thank.
Una conferenza
di Bernard Lugan sulle relazioni tra il Marocco ed il Sahara
Morocco never makes nor has ever made resort to maliciousness nor to bad maneuvers to deffend his just cause that of the moroccan sahara
Le Règne du Maroc ne fait jamais et n’a jamais fait recours à la malice ni à l’ipocrisie ni aux mauvaises manoeuvres pour déffendre sa juste cause celle du sahara marocain ; de fait le Maroc actionne avec bonne foi et bonne volonté sous l’égide des Nations Unies pour résoudre ce dossier de plus, le paragraphe 46 de la relation de SG de NU ne stipule à auc’un instant que sa soient les Marocains qui ont altéré la discrétion des communications du Minurso.
The Reign of Morocco never does not make and has never made resort to maliciousness neither to hypocricy neither to the bad maneuvers in diffending its just cause that of the sahara Moroccan; In fact, Morocco operates with good faith and good will under the aegis of the United Nations in order to resolve this folder, moreover, the paragraph 46 of the relation of the SG of the NU does not stipulate to some moment that they are the Moroccans who have altered the confidentiality of the communications of the Minurso.
Il Regno del Marocco non fa mai ricorso alla furbezzia né all’ipocrizia né alle cattive manovre per diffendere la sua giusta causa quella del sahara marocchino ;di fatto il Marocco opera con buona fede e buona volontà sotto l’egida delle Nazioni Unite per risolvere questa cartella di più , il paragrafo 46 della relazione del SG delle NU non stipula ad alcun momento che siano i Marocchini che hanno alterato la riservatezza delle comunicazioni del Minurso.
La Russia ribadisce il suo appello ''ad una soluzione politica giusta e duratura'' alla questione del Sahara 19/04/2012
Il ministro russo degli affari esteri, Sergueï Lavrov, ha ribadito, mercoledì a Mosca, l'appello del suo paese ''di trovare una soluzione politica giusta, duratura ed accettabile'' dalle parti riguardo alla questione del Sahara, ''in conformità con le risoluzioni onusiane''.
Come membro permanente del Consiglio di sicurezza dell'ONU, la Russia ''segue da molto vicino le questioni della regione ed apporta il suo contributo agli sforzi che mirano a raggiungere una soluzione di compromesso, conformemente alle risoluzioni onusiane'', ha sottolineato il ministro russo, al corso di una conferenza stampa congiunta con il ministro marocchino degli Affari Esteri e della Cooperazione, Saad Dine El Otmani, in visita di lavoro a Mosca.
''Il Consiglio di sicurezza adotta, per consenso, tutto ciò che si riferisce alla questione del Sahara, cosa che traduce la volontà della Comunità internazionale di trovare una soluzione accettabile secondo il piano dell'ONU, approvato dalle parti'', ha sollevato.
Lavrov ha ribadito l'impegno di Mosca ''di continuare a sostenere gli sforzi dell'ONU e della Comunità internazionale in attesa di trovare la soluzione adatta'' a questa cartella, ritenendo che ''qualsiasi progresso in questo senso abbia un impatto positivo sulla regione molto intera ed a tutti i livelli''.
D'altra parte, il capo della diplomazia russa ha espresso le preoccupazioni del suo paese sulla situazione di Sicurezza nella regione sahelo-sahariana, in particolare ''l'esacerbazione del terrorismo, dell'estremismo e del traffico degli armi, che sono tali da compromettere la sicurezza e la stabilità regionali''.
La Russia, ha garantito, ''è pronta a contribuire a garantire la stabilità e portare tutto il suo sostegno ai paesi della regione per lottare contro il terrorismo e permettere un ritorno al normale''.
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La sede del Polisario investita da giovani protestanti contro il calvario umanitario dei campi
13/03/2012
Un gruppo di giovani Sahraoui si è attaccato, mercoledì scorso, alla sede del Polisario a Tindouf ricorrente alla dimissione del suo segretario generale Mohamed Abdelaziz, anche presiedono rasd fantomatica, riporta, l'agenzia internazionale Misna (Missionary international service News Agency) sul suo filo italiano.
Quest'occupazione fa seguito ad altre manifestazioni di proteste che si sono moltiplicati quest'ultimi mesi nei campi del Polisario a Tindouf sul territorio algerino.
Secondo l'agenzia Misna, queste manifestazioni sono rivelarici della situazione di esacerbazione che provano particolarmente le giovani generazioni sahraoui nei campi a causa dell'assenza di progresso nei negoziati con il Marocco e di prospettive di cambiamento della situazione sociale ed economica delle famiglie che vivono questo calvario da oltre tre decenni.
L'agenzia ricorda a questo proposito, che fatti simili erano stati registrati, il sabato precedente, dinanzi alla sede del Polisario e la manifestazione si era saldata da confronti e l'arresto di tre giovane .
Nel corso dell'ultima manifestazione, condotta mercoledì, i giovani hanno richiesto la liberazione dei loro tre lavoratori fermati che appartengono ad un gruppo riformista ricorrente al cambiamento nell'ambito della direzione del Polisario ed alla dimissione di Mohamed Abdelaziz, aggiunge l'agenzia.
Queste proteste si moltiplicano tanto più che il blocco che conosce l'aspetto politico della situazione, si complica con una situazione sociale sempre più insopportabile.
Alla rigidità delle posizioni del Polisario e di suono mentor algerino nei negoziati e l'assenza di cambiamento a livello dei dirigenti del Polisario che sono gli stessi da 35 anni, vengono ad aggiungersi dati sociali che riguardano l'alimentazione e le condizioni di vita degli abitanti dei campi di Tindouf.
Secondo " the Newstime Africa Magazine" , rivista elettronica con sede a Londra, le istanze onusiane e le agenzie dell'ONU, il Programma alimentare mondiale (PAM) e l'UNICEF, deplorano la situazione catastrofica che rischiano di vivere gli abitanti dei campi, a causa dello stato dello stock dell'aiuto e a causa delle condizioni dure dell'ambiente naturale di questi campi.
Il Programma alimentare mondiale (PAM), citato dalla rivista, ha speso molti milioni di dollari sul mantenimento dei Sahraoui nei campi di Tindouf.
Tuttavia, la malnutrizione è ancora in gran parte sparsa nei campi, cosa che non prevede nulla di buono ora che i fondi dedicati dal PAM per i campi sono in ribasso.
Secondo il PAM, ''le possibilità delle riserve nell'ambiente desertica isolata dove si trovano i profughi di Tindouf è estremamente limitate, cosa che obbliga i profughi a contare sull'aiuto internazionale per la loro sopravvivenza. I tassi di malnutrizione restano elevati, con la malnutrizione acuta a livello critico di 18,2 %, la malnutrizione cronica a 31,4 % e l'insufficienza ponderale a 31,6 % .
" Oltre alla disfunzione della gestione dell'aiuto portato, numerose voci si alzano anche, per denunciare, la deviazione pura e semplice di cui sono oggetto i prodotti alimentari di prima necessità che sono portati dalle agenzie onusiane come le organizzazioni umanitarie che lavorano in questo settore.
A questo proposito un'indagine giornalistico molto documentato effettuato dalla rete televisiva Al Oula, nella città di Zouerate in Mauritania ha messo in luce l'esistenza di tutto un mercato parallelo, a grande scala, attorno alle merci in provenienza dai campi di Tindouf e che portano le etichette delle organizzazioni d'aiuto umanitario che le hanno inviate.
Tutta questa situazione fa che gli abitanti dei campi del Polisario a Tindouf, sono sempre più portati a manifestare contro la loro situazione che dura da oltre 35 anni e, che è sempre più insopportabile.
Fonti:
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Il ministro gambiano degli Affari Esteri ribadisce il sostegno del suo paese alla marocanità del Sahara
Il ministro gambiano degli Affari Esteri, Mamadou Tangara ha ribadito, martedì a Rabat, la posizione del suo paese sostenendo la marocanità del Sahara, sottolineando che questa posizione " non soffre di nessuna ambiguità".
" La nostra posizione non soffre di nessun'ambiguità. La Gambia riconosce la marocanità del Sahara e ci siamo battuti per questa causa. Io personalmente, prima di essere ministro degli esteri, mi sono battuto nel collettivo africano e difendevo la marocanità del Sahara nell'ambito dell'UA per provare a far comprendere questa causa a quelli che non hanno capito" , ha dichiarato alla stampa all'uscita di un'intervista con il ministro degli affari estero e della cooperazione, il sig. Saadeddine El Othmani.
Il ministro gambiano ha, d'altra parte, qualificato di " eccellenti" le relazioni maroco-gambiane che conosceranno, secondo lui, " un'altra dinamica".
Da parte sua il sig. El Othmani ha segnalato che il ministro gambiano è portatore di un messaggio del Presidente gambiano a SM Re Mohammed VI, che si rallegra per la posizione della Gambia sulla marocanità del Sahara che è sempre stata " chiara".
Ha garantito, a questo proposito, che il Marocco non cessa di fare sforzi per la promozione del partenariato tra i due paesi ed il consolidamento delle relazioni bilaterali.
Ha affermato aver deciso con il suo omologo gambiano di rafforzare maggiormente le relazioni tra i due paesi a livelli politici, economici e culturali come pure nei settori dell'istruzione e risorse umane, oltre alla tenuta tra due mesi della commissione mista per la riattivazione di molte convenzioni.
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